
Tutto quello che non sai sulle vincite in gettoni d’oro
L’erogazione di premi in gettoni d’oro comparve sullo scenario italiano, per la prima volta, nel 1955. A quell’epoca, i quiz erano in prevalenza radiofonici, giacché la prima trasmissione televisiva fu riprodotta dalla RAI (allora RTI, Radio Televisione Italiana), nel 1954. Pochissimi erano, allora, quelli che ne possedevano una: con il passare degli anni, grazie al conquistato benessere, questo strumento di comunicazione diventò sempre più presente nella vita degli italiani, che si appassionarono ai quiz televisivi.
Il sogno di una vincita in gettoni d’oro è, per molti, talmente allettante, che i giochi a premi, nonostante l’evoluzione dei programmi e dell’intrattenimento sullo schermo, ancora oggi fanno parte di molte realtà televisive. Il concorrente che vince l’importo previsto, se risponde alle domande in modo corretto, arriva in finale e supera una o più prove, ottiene l’importo indicato in gettoni d’oro. Questa consuetudine, che nel nostro Paese vige da oltre settant’anni, ha ad oggetto alcuni dettagli che non tutti conoscono.
Ad esempio, una delle informazioni di base relativa alle vincite in gettoni d’oro riguarda l’importo: quello dichiarato nella vincita, infatti, non corrisponde al valore reale dei gettoni corrisposti al vincitore. Qui potrai scoprire tutto quello che non sai sulle vincite in gettoni d’oro: ritenute fiscali, modalità di erogazione, quantitativo di metalli preziosi che li compongono, e altre utili informazioni.
Il contesto di riferimento: il pagamento dei premi in gettoni d’oro
L’ambito di utilizzo dei gettoni d’oro, come strumento di pagamento ai vincitori di premi radiofonici e televisivi, fa riferimento alla legge in vigore nel nostro Paese. In Italia, infatti, vige il divieto relativo al gioco d’azzardo al di fuori di ambienti oggetto di specifica regolamentazione. Ne deriva che, al di fuori di tali ambienti, corrispondere premi in denaro contante è tassativamente vietato. Per questo motivo, le trasmissioni che hanno ideato e propongono giochi e quiz a premi erogano gli importi relativi alla vincita in gettoni d’oro.
Alla vista, questi sono dei veri e propri gettoni, che riportano il logo delle emittenti di riferimento (RAI, Mediaset o Sky) e corrispondono all’importo vinto, al netto della ritenuta fiscale, che ammonta al 20%. Il peso medio di un gettone d’oro è compreso tra gli 8 e i 10 grammi. In realtà, questo sistema di pagamento delle vincite dovrebbe essere uscito di scena già da un po’. Infatti, una sentenza piuttosto recente del TAR Lazio del 2018 aveva stabilito che, con decorrenza 1 gennaio 2019, i premi avrebbero essere potuto essere liquidati anche in denaro.
Nonostante questo, nella prassi, il dettame dei giudici non è stato quasi mai seguito: non è cambiato nulla e, in pratica, le emittenti che potrebbero pagare le vincite in contanti, di fatto, continuano a erogarle in gettoni d’oro. Le monete dal peso variabile, quindi, rappresentano ancora il principale strumento di erogazione dei premi vinti in occasione dei quiz.
Il valore dei gettoni d’oro: come viene stabilito?
Una delle domande ricorrenti, in tema di gettoni d’oro, riguarda il loro valore. In realtà, non esiste un valore predeterminato, che indichi una corrispondenza tra vincita nominale e numero di gettoni d’oro. Questo perché le percentuali d’oro contenute nei gettoni e le quotazioni di mercato sono variabili. Innanzitutto, le emittenti hanno fino a 6 mesi di tempo per consegnare al titolare i gettoni d’oro. In questo periodo, le quotazioni dell’oro possono subire variazioni.
Quindi, se la vincita è di 100.000 €, per determinare quanto il soggetto che li riceverà, è necessario prima di tutto sottrarre il 20% di ritenute fiscali. Il valore dei gettoni erogabili sarà, in questo caso, di 80.000 €, perché 20.000 saranno direttamente conteggiate per essere versate nelle casse dello Stato. Inoltre, considerando che il titolare dei gettoni d’oro, per trasformare questi strumenti in denaro contante, deve rivolgersi a un banco metalli per il cambio, il valore del disinvestimento può mutare, e anche di molto, in funzione delle quotazioni di mercato.
Quello che non tutti sanno è anche che i gettoni d’oro hanno una targatura massima di 750/1000: anche questa è una variabile di cui tener conto in corso di cambio, perché l’oro contenuto nelle monetine non è puro. Questo si riflette sulle sue quotazioni che, rispetto all’oro 24 k, saranno necessariamente inferiori, perché si riferiscono invece a quello 18 k.
La procedura di vendita dei gettoni d’oro: gli step da seguire
Quali sono i passaggi da seguire per cambiare le monetine ricevute in occasione di una vincita in denaro contante? Entro 6 mesi dalla vincita, il concorrente riceverà una comunicazione dal banco metalli incaricato dall’emittente di forgiare i gettoni. All’avente diritto verrà indicato il numero di monetine spettanti, in base all’ammontare della vincita, già decurtata del 20%. A questo proposito, è d’obbligo un’informazione importante: l’importo vinto non dovrà essere registrato nella dichiarazione dei redditi, in quanto già sottoposto a tassazione.
Il vincitore avrà due possibilità di fronte a sé: la prima è quella di ritirare i gettoni e venderli privatamente oppure a un banco metalli, secondo le quotazioni del momento in cui avviene l’operazione. Un’altra opzione è quella di non ritirare affatto i gettoni d’oro, ma di disinvestirli direttamente al banco metalli che li ha erogati. In questo caso, il banco metalli non dovrà procedere alla spedizione, ma corrisponderà al vincitore l’importo equivalente al valore dei gettoni al momento della vendita, decurtato del 5% a titolo di commissione.
Il pagamento avviene, generalmente, attraverso bonifico bancario, oppure mediante assegno circolare: quest’ultimo, tuttavia risulta più conveniente da utilizzare se il vincitore ha la possibilità di recarsi personalmente presso il banco metalli interessato. Riassumendo, i fattori che incidono sul valore dei gettoni d’oro vinti in occasione di un concorso a premi sono i seguenti:
- la quotazione dell’oro;
- l’imposizione fiscale applicata sull’ammontare totale della vincita e che, nel nostro Paese, equivale al 20%;
- la commissione prevista dal banco metalli e che è stabilita nella misura minima del 5%;
- eventuali altre spese accessorie, che potrebbero essere stabilite dal banco metalli incaricato di coniare i gettoni d’oro.
Ne deriva che, per massimizzare il più possibile i proventi della propria vincita, il titolare dei gettoni d’oro sarà invogliato a rivenderli presso il banco metalli che applica le condizioni migliori. Ma non solo, perché la scelta del banco metalli cui rivolgersi attiene anche alla professionalità degli operatori, che dovranno fornire informazioni aggiornate e pertinenti sulle quotazioni dell’oro e sulla modalità di compravendita dei gettoni.
Inoltre, considerando che se il vincitore sceglie di farsi recapitare i gettoni d’oro all’indirizzo concordato e li disinveste in autonomia, può rivendere le sue monetine quando le quotazioni di mercato sono a lui più favorevoli, ovvero quando i prezzi del metallo prezioso sono più elevati. In tutti i casi, prima di ricevere i gettoni d’oro è opportuno prepararsi adeguatamente sull’argomento e, soprattutto, sulle quotazioni aggiornate, per ottimizzare il profitto derivante dal cambio in denaro contante.
Dopo una vincita, che di per sé rappresenta un evento ricco di gioia ed entusiasmo, il passo successivo è quello di quantificare, in linea di massima, il gruzzoletto che corrisponde alla propria vincita, sottrarre la ritenuta fiscale e individuare un banco metalli serio e referenziato per il cambio.